mercoledì 7 agosto 2013

da "Brooklyn" di Colm Tòibìn

[..] Non le dava alcun fastidio, anzi, le faceva quasi piacere che Tony la ignorasse, lasciando a Maurice il compito di spiegarle appena possibile le fasi di gioco. Il fatto che Tony fosse così preso dalla partita le consentiva di lasciare che i propri pensieri indugiassero verso di lui, fluttuassero verso di lui, rendendole evidente il suo essere diverso da lei in ogni aspetto. L'idea che Tony non l'avrebbe mai vista nel modo in cui a lei sembrava di vedere lui la colpì come un'enorme liberazione, come una soluzione pienamente soddisfacente di molte cose. [..]